Bolle di felicità
Allie (19) – Thomas (24)
CAPITOLO 1
Thomas le stava aspettando da più di mezz’ora, se ne stava appoggiato al muro, dato che tutte le sedie disponibili erano state occupate da una comitiva di vecchiette provenienti da chissà dove. Con le cuffie alle orecchie e gli occhi chiusi, si accorse che Dafne ed Allie erano arrivate solo quando sua sorella gli tolse gli auricolari. Ora che la musica era stata sostituita dal chiacchiericcio incomprensibile dell’aereoporto, Thomas aprì gli occhi. Sua sorella gli stava sorridendo, ma non poté fare a meno di notare che quello non era il suo solito sorriso, sembrava più spento, più infelice.
“Ciao, Daf!” La salutò, stringendola in un rapido abbraccio e posandole un bacio sulla fronte. Poi si staccò, e tutta la sua attenzione fu rivolta ad Allie. A quella ragazza che aveva conosciuto davvero solo mentre lei si trovava dall’altra parte dell’Europa, mentre vedersi era impossibile e sentirsi più costoso che mai. Ma erano stati soldi spesi bene, perché l’abbraccio che si scambiarono non aveva equali. “Ciao, Allie.”
“Ciao, Tom. Sembri un po’ addormentato,” scherzò lei, sciogliendo la stretta e allontanandosi di un passo per vederlo meglio.
“È l’una e mezza di notte,” rispose lui, alzando le spalle. “Vi sembra un orario decente per atterrare?”
“Oh, scusa, hai ragione,” assentì Allie. “Dafne, la prossima volta dovremmo chiedere al pilota di anticipare un po’ il volo, non credi?” domandò, sorridendo all’amica. Lei annuì, poi si diresse verso l’uscita.
Con un sospiro, Allie la seguì e Thomas si affiancò subito a lei. “Come sta?” domandò in un sussurro.
“Ha conosciuto un ragazzo dieci giorni fa, ha passato tutto il tempo con lui, si sono innamorati e adesso ci sono tipo tremila chilometri a separarli. Come pensi che stia?”
“Solo mia sorella può mettersi nei casini in così poco tempo,” sospirò, passando un braccio intorno alle spalle di Allie. “Tu come stai?”
Lei lo guardò divertita, occhieggiando alla mano del ragazzo che penzolava dalla sua spalla. “Togli quel braccio dal mio corpo, Tom. Non siamo ancora così intimi,” lo ammonì, sebbene quel contatto non le dispiacesse per niente.
“Ancora,” ripeté lui, obbedendole. “Hai pensato alla mia proposta?”
Le aveva chiesto, per la seconda volta, di uscire con lui. Una pizza e un film al cinema, aveva giurato, nulla di eccessivo. Se al primo invito erano seguiti un rifiuto e una risata, al secondo Allie gli aveva domandato del tempo per pensarci. Cosa ci fosse da pensare, poi, lui non l’aveva capito, ma sapeva di non poter ottenere nulla di più in quel momento, così aveva accantonato l’argomento e non l’aveva più riesumato, fino a quel momento.
“Sì.”
“E?” la incitò, cercando di catturare quello sguardo che, nonostante i suoi sforzi, continuava a sfuggirgli.
“Usciamo,” rispose Allie, guard...
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